Nella maggior parte dei casi scegliere un trattamento semipermanente – o meglio bioriassorbibile – è quasi sempre la scelta migliore, anche se apparentemente un trattamento permanente o definitivo possa sembrare la scelta migliore.
Il pigmento bioriassorbibile è ciò che determina un trattamento semipermanente e l’utilizzo di questo composto ci assicura un ricambio costante del vecchio pigmento con uno appena depositato. Ciò è molto importante per poter mantenere nel tempo una qualità massima dell’effetto, qualità che un pigmento permanente non è in grado di mantenere.
Alcune casistiche che riguardano stati patologici della cute (es. dermatiti o lesioni) possono essere invece un’indicazione all’utilizzo di pigmento permanente, per questioni di reattività cutanea.
Al contrario di quanto si possa pensare, il pigmento semipermanente necessita di ritocchi più frequenti del pigmento permanente solo nei primi 2-3 anni: una volta trascorso questo tempo la cute sarà abbastanza tollerante da riassorbire il pigmento in modo lento, senza doversi preoccupare di effettuare sedute di mantenimento frequenti.